Metti insieme l’amore per la montagna, la passione per la corsa, il gusto di mettersi alla prova – di sfidare sé stessi – e, perché no, un pizzico di lucida follia… Sono gli ingredienti necessari per praticare il “trail running”, una delle forme più estreme della corsa, che molto sta prendendo piede negli ultimi anni, distinguendosi dal podismo tradizionale. Gli ingredienti citati sopra certamente non mancano a Giorgio Sabatini, 33 anni, ascolano d’origine, fabrianese d’adozione, uno dei “trail runner” della Podistica Avis Fabriano. Ebbene, sabato 12 settembre Sabatini ha partecipato al Sellaronda Trail Running in Trentino Alto Adige, una gara difficilissima di 61 chilometri, quindi un “ultra trail”, con dislivello di 3.650 metri, svoltasi intorno al gruppo montuoso dolomitico del Sella (il famoso “Giro dei 4 passi”). La partenza è avvenuta da Canazei, in Val di Fassa, alla 5.36 del mattino. “In Piazza Marconi il termometro segnava zero gradi…”, ci ha raccontato Giorgio al ritorno. Il percorso ha toccato anche i centri di Selva Val Gardena, Corvara, Arabba. Con salite vertiginose fino al Passo Sella (2.240 metri), il Dantercepies (2.298), il Passo Campolongo (1.875) e il Passo Pordoi (2.239), ultima fatica in verticale prima della discesa che porta all’arrivo, sempre a Canazei. “Particolarmente suggestivo è stato il passaggio a Porta Vescovo – prosegue il racconto Sabatini – con la Marmolada davanti, appena spolverata dalla prima neve”. Per la difficoltà del percorso e le altezze raggiunte, più che “trail running” possiamo parlare di “sky running”, una disciplinca ancora più impegnativa, in cui sono indispensabili preparazione ed equipaggiamento. Nulla può essere lasciato al caso. Erano 303 gli iscritti, in 280 si sono presentati ai nastri di partenza (record di questa manifestazione), in 276 sono giunti all’arrivo. Il “nostro” Sabatini si è classificato al 225° posto con il tempo di 11 ore 42 minuti e 16 secondi. “Ho gestito la gara per poter arrivare al traguardo entro il tempo massimo di 12 ore – dice Giorgio – Essendo per me la prima esperienza, questo era l’obiettivo che mi ero profissato e sono riuscito a raggiungerlo. L’unico momento di crisi l’ho patito intorno al 38° chilometro, sull’ultimo tratto del Piz Boè, con una pendenza davvero improponibile… Detto questo, il Sellaronda è una gara bellissima, che consiglio vivamente agli appassionati”. Per la cronaca, ha vinto il bellunese Filippo Beccari in 6 ore 32 minuti e 44”, con oltre sei minuti di vantaggio sul secondo, il valtellinese Christian Pizzatti.